mercoledì 29 agosto 2012

sette pagliacci per una vita sola

L'Arena lunedì 27 agosto 2012 – SPETTACOLI – Pagina 44

CHIOSTRO DI SANTA EUFEMIA. Fino a domani Quartaparete alla rassegna Teatro nei cortili
Sette pagliacci per una vita sola
Michela Pezzani
Coraggioso e poetico allestimento del celebre romanzo «Opinioni di un clown» di Heinrich Böll


È un ́interessante realtà in evoluzione la compagnia teatrale Quartaparete che, diretta dalla regista Chiara Tietto, ha conquistato il pubblico della rassegna Teatro nei cortili al chiostro di Santa Eufemia debuttando con il coraggioso lavoro Opinioni di un clown dal romanzo
dello scrittore tedesco, premio Nobel, Heinrich Böll. Una scelta da premiare quella del gruppo formato da giovanissimi attori, affiatati e spontanei, che sono sbocciati dallo scorso anno e hanno proposto un ́ora abbondante di poesia e commozione allestendo, con impronta originale e ambientazione da teatro di strada, una rilettura profonda del libro che nell ́originale ha per protagonista un clown e che invece nel personale disegno registico della Tietto vede moltiplicarsi il soggetto. Sono sette infatti i pagliacci, a metà tra buskers e statue viventi, che dicono la loro sulla vita, trovano il baule abbandonato del celeberrimo clown Hans e attorno a quello costruiscono il loro personale canovaccio circa la professione e il privato del loro «maestro» che però nella vita soffre e trova compensazione solo indossando la maschera circense dell ́eterno sorriso e del fiore in bocca. Come dire «se la mia solitudine è la compagnia che mi ha abbandonato, la mia salvezza è l ́arte». La morbidezza scenica e il contrasto tra la durezza del testo incentrato sulla solitudine  dell'uomo sensibile e la visione candida del «vivere nonostante tutto» da parte dei colorati artisti, caratterizza il lavoro che si avvale dell ́accompagnamento dal vivo ai fiati di Luca Bronzato, non semplice colonna sonora, ma creatore di «trame melodiche e rumorisiche»
d ́improvvisazione sui movimenti recitativi e mimici dei personaggi.
L ́amore della Tietto per la letteratura (l ́anno scorso aveva appunto scelto di salvare i libri mettendo in scena Fahrenheit 451) e la sua attitudine, nonché capacità, di dare sembianze umana alla «gente di carta» trasmettendo allo spettatore il valore integrale del racconto e il suo spessore simbolico (cosa non facile specie quando si tratta di capolavori) si è rivelata ottima risorsa che si nutre di vera passione, impegno quotidiano, misurato entusiasmo, senso critico e voglia di confrontarsi con il prossimo, e che non mancherà di far parlare di sé, per conquistare tutta l ́attenzione che meritano i puri. Repliche fino a domano alle 21,15.

Nessun commento: