"Sono
un clown, definizione ufficiale: attore comico, non pago tasse per
nessuna Chiesa, ho ventisette anni e uno dei miei numeri si chiama
'arrivo e partenza'."
Note
di regia
L'idea
di mettere in scena OPINIONI DI UN CLOWN nasce da un vero e proprio
colpo di fulmine. Quando lessi per la prima volta il libro, subito
pensai ad una messa in scena, era come un sogno nel cassetto. Già'
nel 2003 quartaparete propose una versione drammaturgica del testo,
che oggi trova una maggior maturità'.
L'enorme
difficoltà di questo lavoro sta appunto nella stesura del testo, e
nell'adattamento registico. Nel nostro allestimento, non esiste un
attore che interpreta il personaggio principale, ma in scena ci sono
sette clown che trovano abbandonata una valigia. Sulla valigia
l'etichetta porta il nome di Hans Schnier, famoso clown tedesco.
Tutti sanno chi è, perché lui gira in tutti i teatri della
Germania, ma di lui ora racconteranno la sua storia più intima e
privata. E' un continuo scambio di ruoli, tutti vogliono essere Hans
Schnier, anche per pochi istanti, e tutti a modo loro subiranno la
struggente malinconia della sua esistenza, non perdendo mai di vista
la natura del clown. Dare in mano il testo ai clown ci permette di
giocare con l'assurdo, il fantastico, l'irreale. Ci permette di dire
cose molto drammatiche e di riderci sopra, di denunciare l'ipocrisia
di una società' moralista. I clown hanno la capacita' di
meravigliarsi e di comunicare un'emozione sincera, senza filtri
intellettuali o retorici. I clown hanno il dono dell'ingenuità' e
della purezza. Queste sono le cose che ci hanno guidato in questo
lavoro. Per circa quattro mesi abbiamo lavorato in laboratorio, prima
ricercando il nostro clown, poi improvvisando sulle scene del libro.
Mano a mano che le scene si delineavano abbiamo lavorato altrettanto
tempo alla messa in scena. Tutto quello che a voi pare spontaneo e'
regolato da un ritmo ferreo, tutto quello che sembra casuale e'
calibrato. I clown sono complici nel creare la storia e abilmente
danno la possibilità a Hans di raccontarsi, trasformando gli oggetti
presenti sul palco ora in una panca, poi in un tavolino; saranno
abili nel creare una cabina telefonica e perché no, una vasca da
bagno. Il tutto accompagnato dalla musica dal vivo composta e suonata
da Luca Bronzato.
La
spinta ad iniziare questo lavoro l'abbiamo cercata in un laboratorio
sulla comicità' guidato da un attore e registra straordinario, Paolo
Nani, un artista di fama internazionale. Ci ha guidato dentro il suo
mondo per tre giornate intere. A lui dobbiamo la sorpresa, che ci ha
aiutati davvero a ritornare bambini. Abbiamo improvvisato molto,
allenandoci all'imprevisto e abbandonandoci al “nonsenso”. E'
stata un'esperienza divertente, che ci ha dato molti spunti di
lavoro.
Il
risultato di tutto questo sudore spetta a voi giudicarlo.
Chiara
Tietto
agosto
2012