spettacolo
teatrale
SALOMÉ
atto
unico
di
Oscar Wilde
Io bacerò la tua bocca Iokanaan
Io
bacerò la tua bocca
Questa
è la vicenda di Salomè, riscritta dalla penna arguta ed elegante di
Oscar Wilde, messa in scena da una compagnia che ha deciso di
cogliere la sfida vibrante che più di un secolo dopo questo testo
ancora lancia.
Lo
schiavo che vuole la principessa, la peccatrice che vuole il santo,
il padre la figlia, storie di desideri irrealizzabili, di volontà
colpevoli che finiscono inevitabilmente nel sangue.
Ma
sotteso a questo velo di sensualità si nasconde un sorprendente
tentativo di fuga da queste stanche abbuffate di membra, una tensione
ad una riscoperta innocenza, entrata come un rumore di battiti d’ali
nei corridoi del palazzo sulla scia delle parole di Iokanaan. Ed è
questa purezza che Salomè, come Erode cercano di trattenere, ambedue
con gli unici mezzi che conoscono, il proprio corpo e la propria
prigione, ambedue sconfitti dall’incapacità di uscire dal proprio
ruolo, di mettersi in discussione, di inchinarsi di fronte ad una
legge più potente.
Note
di regia
Leggendo
il testo di Oscar Wilde, ne sono stata letteralmente catturata. Nella
mia mente si sono impresse delle immagini così chiare, che non è
stato difficile poi tradurle in scena.
La
cosa che sempre mi sorprende di questo testo è la totale
incomunicabilità che esiste tra i vari personaggi; tra il Santo, il
suo linguaggio spirituale, e Salomè, che rappresenta il profano in
senso assoluto. Entrambi esprimono lo stesso sentimento d’amore, ma
ognuno con parole proprie, e soprattutto con mezzi propri. Ciò che
ne risulta è l’allontanamento delle due figure, fino quasi ad
odiarsi, e addirittura a creare il vuoto di un inutile sacrificio,
dettato solo dal capriccio del potere. Tra un Erode ed una Erodiade
che visibilmente si detestano, ma che per uno strano gioco di ruoli e
di circostanze, sono costretti ad apparire sempre uno al fianco
dell’altra, uniti dall’unico amore che li può unire, la corona.
Tra la stessa Erodiade e Salomè che come due perfette sconosciute,
giocano il ruolo di madre e figlia, o tra lo stesso Erode e la
principessa, patrigno voyeurista e giovane seduttrice. Ed infine tra
gli stessi invitati al banchetto, che parlano di fatti, di religioni
e di credo completamente diversi e lontani tra loro.
Il
lavoro più faticoso, è stato sicuramente quello che ogni attore ha
fatto su se stesso, dando carattere al proprio personaggio. Insieme
abbiamo analizzato a fondo il testo di Wilde, cercando di capire
quali reali motivazioni spingono i personaggi ad agire. Abbiamo
cercato inoltre di trovare un contesto temporale entro il quale si
potessero rivivere le dinamiche delle regge lussuriose dell’epoca
prima di Cristo, e ci è venuto spontaneo pensare agli anni sessanta,
e in particolar modo a tutto un mondo fatto di star e trasgressione.
La fusione tra i vari personaggi e le relazioni tra loro si sono
successivamente create in modo divertente e leggero. Questo è stato
facile anche per il rapporto di fiducia che lega gli attori della
compagnia da parecchi anni, ma soprattutto da un testo che come
questo di Wilde ti permette di spaziare tra le più assurde e fervide
fantasie, creando un mondo dove tutto può accadere, dai più strani
deliri mistici, alle più mondane perversioni, fino all’atroce e
reale taglio della testa.
Chiara
Tietto
Esigenze
tecniche:
-Spazio
scenico palco o pedana rialzati mt. 8x6
-Lo
spettacolo si può adattare ad una fornitura elettrica dai 6 ai
15KWatt
-Fornitura
di un quadro elettrico di erogazione con presa pentapolare 380Volt
-Durata
dello spettacolo 1ora
-Tempo
previsto per l’allestimento scenico ore 4.
-La
compagnia richiede lo spazio attrezzato il giorno stesso della
rappresentazione dalla mattina per l'allestimento scenico.
disponibili foto e una registrazione video
regia
di
Chiara Tietto
con
Iokanaan
Guido Scarmi
Salomè
Silvia Viviani
Erode
Francesco Speri
Erodiade
Marta Benato
Schiava
Cristina Fasoli
Giovane
capitano/Tigellino
Domenico
Lapenta
Soldato
Andrea Pellizzari
per info 4parete@gmail.com
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