FAHRENHEIT 451


spettacolo teatrale
FAHRENHEIT 451
atto unico
liberamente inspirato al romanzo di Ray Bradbury
traduzione e drammaturgia a cura di quartaparete


E se un giorno smettessimo di leggere i libri?
Se ci accontentassimo di riassunti e di versioni cinematografiche?
E se un giorno chiamassimo famiglia i personaggi della televisione?
E se un giorno non ricordassimo più l'odore dell'erba tagliata?
Un futuro di grigio conformismo, una società dominata dallo strapotere della tv, un epoca in cui i vigili del fuoco organizzano roghi di libri come nei periodi più bui della storia.
Guy Montag è uno di loro, uno di noi; impegnato nel fare al meglio il suo lavoro, nel mantenere stabile la relazione con la moglie, vive la sua quotidianità fatta di azioni sempre uguali, sicure. L'incontro con Clarisse, una ragazza strana che fa mille domande, lo induce a interrogarsi su se stesso; “Siete felice?” . Montag si interroga sul piano affettivo e sentimentale e sul piano lavorativo, ogni cosa sembra non avere più senso di fronte ad un perché che non ha risposta. Beatty, il capitano dei vigili del fuoco, intuisce la sua crisi e rivive, attraverso Montag, la fascinazione per i libri che ha tradito tanti anni prima, scegliendo di diventare vigile del fuoco. Per la prima volta Montag si troverà di fronte ad un bivio, forse un errore del sistema, e scoprirà di avere un grande potere, quello di poter scegliere.

Quartaparete invita gli spettatori a portare a teatro un libro,
da scambiare a fine spettacolo. .


Note di regia

Perché non facciamo Fahrenheit?
Propose una sera uno di noi.
Tutti ci siamo illuminati, chi in cuor suo non porta il ricordo di quel libro visionario, chi l’ha letto difficilmente lo scorda. Vivo nel tempo, un libro che mai come oggi ci risulta attuale, con il potere che hanno le reti televisive, con i tagli sempre e comunque a scuola e cultura, in un momento in cui leggere è quasi una perdita di tempo.
Ed ecco però salire i dubbi… come fare il fuoco?, come ambientarlo?, cosa tenere del testo per non sembrare troppo pesanti?, come non risultare didascalici, intellettuali?.
La sfida era più grande di noi, abbiamo discusso serate intere sul perché fare un testo del genere e su come superare le difficoltà, fino a quando le parole non bastavano più, e non risolvevano nulla. Ci siamo chiusi in palestra e abbiamo iniziato a lavorare sulle suggestioni del libro. A mano a mano che i mesi passavano il lavoro d’improvvisazione andava sempre più pari passo col lavoro di riscrittura del testo, fino allo slancio finale, e alla messa in scena. I ragazzi mi hanno aiutato moltissimo, con la generosità del gesto, dell’azione. Si sono affidati alle fila del regista, senza sapere dove li avrei portati, mi hanno lasciato carta bianca senza mai intralciare il mio lavoro, che vi assicuro molte volte sono stata sul punto di mollare. La sfida l’abbiamo vinta mettendolo in scena, bene o male giudicate voi. Ci trovate tantissime cose dentro questo spettacolo, l’assurdità di un divieto, la poesia, la stupidità, la sottile intelligenza, il dubbio, e la forza che siamo noi stessi.
Per fortuna i pompieri spengono ancora gli incendi ma il patrimonio letterario dell'umanità è un bene troppo prezioso che va tutelato e curato con attenzione. Abbiamo scelto di raccontare la storia dell'uomo che non voleva più bruciare i libri per celebrare chi si oppone allo svilimento della cultura e chi combatte per salvare l'uomo dalla propria follia incendiaria.
 
Chiara Tietto





Con:
Lara Braga, Stefano Dall’oglio, Cristina Fasoli, Domenico Lapenta, Laneri Monica,
Manuel Moreno, Andrea Pellizzari, Silvia Viviani, Luciano Zanolini.

Regia e drammaturgia
Chiara Tietto







Durata:
90 minuti

Tempo previsto per l’allestimento scenico:
ore 4

Esigenze tecniche:
palco o pedana rialzati mt. 10x8, fornitura elettrica dai 6 ai 15Kwatt

sono a disposizione foto e registrazione dvd.





 per info 4parete@gmail.com

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