giovedì 23 agosto 2012

OPINIONI DI UN CLOWN note di regia


"Sono un clown, definizione ufficiale: attore comico, non pago tasse per nessuna Chiesa, ho ventisette anni e uno dei miei numeri si chiama 'arrivo e partenza'."


Note di regia
L'idea di mettere in scena OPINIONI DI UN CLOWN nasce da un vero e proprio colpo di fulmine. Quando lessi per la prima volta il libro, subito pensai ad una messa in scena, era come un sogno nel cassetto. Già' nel 2003 quartaparete propose una versione drammaturgica del testo, che oggi trova una maggior maturità'.
L'enorme difficoltà di questo lavoro sta appunto nella stesura del testo, e nell'adattamento registico. Nel nostro allestimento, non esiste un attore che interpreta il personaggio principale, ma in scena ci sono sette clown che trovano abbandonata una valigia. Sulla valigia l'etichetta porta il nome di Hans Schnier, famoso clown tedesco. Tutti sanno chi è, perché lui gira in tutti i teatri della Germania, ma di lui ora racconteranno la sua storia più intima e privata. E' un continuo scambio di ruoli, tutti vogliono essere Hans Schnier, anche per pochi istanti, e tutti a modo loro subiranno la struggente malinconia della sua esistenza, non perdendo mai di vista la natura del clown. Dare in mano il testo ai clown ci permette di giocare con l'assurdo, il fantastico, l'irreale. Ci permette di dire cose molto drammatiche e di riderci sopra, di denunciare l'ipocrisia di una società' moralista. I clown hanno la capacita' di meravigliarsi e di comunicare un'emozione sincera, senza filtri intellettuali o retorici. I clown hanno il dono dell'ingenuità' e della purezza. Queste sono le cose che ci hanno guidato in questo lavoro. Per circa quattro mesi abbiamo lavorato in laboratorio, prima ricercando il nostro clown, poi improvvisando sulle scene del libro. Mano a mano che le scene si delineavano abbiamo lavorato altrettanto tempo alla messa in scena. Tutto quello che a voi pare spontaneo e' regolato da un ritmo ferreo, tutto quello che sembra casuale e' calibrato. I clown sono complici nel creare la storia e abilmente danno la possibilità a Hans di raccontarsi, trasformando gli oggetti presenti sul palco ora in una panca, poi in un tavolino; saranno abili nel creare una cabina telefonica e perché no, una vasca da bagno. Il tutto accompagnato dalla musica dal vivo composta e suonata da Luca Bronzato.
La spinta ad iniziare questo lavoro l'abbiamo cercata in un laboratorio sulla comicità' guidato da un attore e registra straordinario, Paolo Nani, un artista di fama internazionale. Ci ha guidato dentro il suo mondo per tre giornate intere. A lui dobbiamo la sorpresa, che ci ha aiutati davvero a ritornare bambini. Abbiamo improvvisato molto, allenandoci all'imprevisto e abbandonandoci al “nonsenso”. E' stata un'esperienza divertente, che ci ha dato molti spunti di lavoro.

Il risultato di tutto questo sudore spetta a voi giudicarlo.

Chiara Tietto
agosto 2012

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