mercoledì 1 giugno 2011

L’ultimo capodanno dell’umanità


lettura teatrale liberamente tratta dal racconto di 
Niccolò Ammaniti





Sherree Roose vedendo che la festa era riuscita perfettamente e che gli invitati ridevano e ballavano si chiese “Perché qui tutti si divertono e io no!"
Sherree non sapeva che in quel momento
ogni invitato, nessuno escluso, aveva il suo stesso pensiero.
Clive Blatty




“Al dodicesimo chilometro della Cassia, al numero 1043, sorge il Comprensorio residenziale delle Isole. È un complesso architettonico formato da due moderni stabili (Palazzina Capri e Palazzina Ponza). Dotato di piscina olimpionica, campo da tennis in terra battuta, ampio parcheggio, … supermarket, negozi d’abbigliamento, parrucchiere, etc… è ideale per tutti quei professionisti che lavorano in città e chiunque desideri vivere in un’oasi di esclusiva calma e serenità…”
Dal depliant pubblicitario del “Comprensorio residenziale delle Isole.” (1972)
Un orologio scandisce il passare del tempo nelle ultime ore dell’anno 199… Ognuno nelle proprie case si prepara al botto di fine anno e la telecamera narrativa, in mano alle due attrici sulla scena, rimbalza da una palazzina all’altra, sbirciando dalle finestre. Il racconto entra rapidamente nell’intimità delle mura domestiche sviscerando segreti e perversioni.
Il ritmo, dettato prima dalle ore, poi dai minuti ed infine dai secondi, guida l’azione. La tensione incalza fino allo scoccare della mezzanotte…
I due giovani amici, Cristiano e Ossadipesce, tra musica e marijuana, non trovano il modo di svoltare la serata; l’avvenente Giulia con il fidanzato Enzo, manager efficiente, fa di tutto per apparire ai suoi ospiti la perfetta padrona di casa; l’avvocato Rinaldi si districa tra bugie e famiglia…; sono alcuni dei protagonisti grotteschi di questo racconto. Essi rappresentano i nuovi eroi di un’umanità giovane e metropolitana, sbandata e anticonformista capaci di passare con leggerezza da una modesta aspirazione a un efferato delitto.
“Una minuziosa osservazione della realtà si fonde con una scatenata fantasia, per cui anche la morte si trasforma, nella prosa trascinante di Ammaniti, in uno scintillante spettacolo.”

L’ultimo capodanno dell’umanità
Liberamente tratto dal racconto di Niccolò Ammaniti nel volume di racconti FANGO edito da Piccola Biblioteca Oscar Mondatori.
Adattamento teatrale e regia
Francesca Botti e Chiara Tietto
In scena
Francesca Botti
Chiara Tietto

Musiche scritte e suonate dal chitarrista Enrico Terragnoli

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